INCONTRI AL CORSO 18 è una serie di eventi in cui i borsisti, che per due mesi vivono e lavorano in Via del Corso 18, presentano i loro progetti in un dialogo aperto con Gregor H. Lersch, il direttore della Casa di Goethe, e il pubblico.
Nell’ambito della sua borsa di studio presso la Casa di Goethe, la studiosa di letteratura Sibylle Benninghoff-Lühl segue le tracce botaniche di Goethe a Roma. Goethe parla delle sue “speculazioni botaniche”, come le descrive nel testo “Viaggio in Italia” sotto “Roma, 2 dicembre 1786”:
“ … ora cominciano le mie speculazioni botaniche, alle quali ho continuato a dedicarmi anche l’altro giorno durante una passeggiata a Monte Mario, a Villa Melini e a Villa Madama. … Il corbezzolo (arbutus unedo) è ora di nuovo in fiore mentre maturano i suoi ultimi frutti, e così l’arancio si mostra con fiori, frutti a metà e completamente maturi … C’è abbastanza da pensare al cipresso, l’albero più rispettabile, quando è abbastanza vecchio e ben cresciuto. Come minimo, visiterò l’orto botanico e spero di imparare qualche cosa lì…”.
Il progetto si concentra sulla descrizione di Goethe di alberi, boschi, fiori e foglie. Si tratta di uno studio culturale e letterario delle tracce che i suoi appunti di viaggio, simili a diari, lasciano tra letteratura e botanica. Vagando per Roma, leggendo e sfogliando il libro della natura, il poeta incoraggia il lettore a riflettere su una retorica delle tracce di lettura: la sua speciale raccolta e archiviazione di fiori e foglie, brandelli e trucioli letterari.
A Roma, il progetto porta anche negli archivi specifici, soprattutto l’erbario e l’orto botanico. Diventa importante ciò che Goethe ispezionava effettivamente, ciò che “speculava”, come e cosa raccoglieva. L’arco tematico si estende anche da Roma a Weimar, quando il progetto fa riferimento alla collezione di storia naturale di Goethe, in particolare al suo erbario e alla sua collezione di legni.
L’evento si svolgerà in lingua tedesca.
Dr. Sibylle Benninghoff-Lühl (*1954 nella regione del Basso Reno) è una studiosa di letteratura e cultura presso l’Università Humboldt di Berlino.
È stata visiting professor in diverse università in Germania e all’estero, tra cui Canada, Thailandia e Repubblica Ceca.
I suoi attuali interessi di ricerca si collocano all’interfaccia tra botanica e letteratura, nonché nel campo della letteratura coloniale e della ricerca sulle citazioni.
Un caloroso ringraziamento alla Karin und Uwe Hollweg Stiftung per il suo sostegno al programma di borse di studio.
In occasione del 250° anniversario del romanzo epistolare di Goethe I dolori del giovane Werther, che dopo la sua pubblicazione ha riscosso un successo a livello europeo, la Casa di Goethe organizza un convegno sulle traduzioni del Werther in Italia.
Interventi:
Roberto Venuti: Werther. Un romanzo “scandaloso” nella Roma papalina
Flavia di Battista: «Alcune scintille di quel foco». Il Verter di Michiel Salom tra Padova e Berlino
Gabriella Catalano: “no, Einaudi, non cambiamo il titolo!” Alberto Spaini traduttore del Werther
Modera Giovanni Sampaolo
Nel compilare la voce Goethe per la Grande Enciclopedia Russa Walter Benjamin definiva il romanzo goethiano I dolori del giovane Werther il più grande successo letterario di tutti i tempi. Un successo segnato anche dalle traduzioni che, parte integrante della vita di un’opera, hanno oltrepassato i confini di spazio e di tempo del testo originale. Pure da questo punto di vista il caso del Werther può dirsi esemplare. Le traduzioni segnano la ricezione europea e poi mondiale di un‘opera che per la prima volta afferma la dignità letteraria della lingua tedesca. A 250 anni dalla sua prima apparizione ci si interroga sull’orizzonte di attesa creato dalle traduzioni italiane che, nel corso del tempo, hanno ridato voce alla storia di quell’amante infelice. La loro diversità rispecchia le possibili letture che hanno accompagnato la narrazione di un destino, di una generazione e della sua epoca divenendo la storia della gioventù di tutti i tempi. Nella sua unicità Werther raduna questa pluralità così come il testo originale contiene le sue interpretazioni e traduzioni a venire.
La conferenza si svolgerà in lingua italiana.
Gabriella Catalano, docente di Linguistica tedesca e Traduzione all’Università di Roma II-Tor Vergata. Ha studiato a Napoli, Vienna e Monaco. Pubblicazioni su Goethe: Musei invi- sibili. Idea e forma della collezione nell’opera di Goethe (Artemide 2007), Goethe (Salerno editore 2022), Goethe und die Kunstrestitutionen.über Kunst und Alterthum in den Rhein und Mayngegenden. Un diario di viaggio e le sue conseguenze (Wallstein Verlag 2022).
Flavia Di Battista è assegnista di ricerca all’Università Roma Tre nell’ambito di un progetto sulle interazioni tra geografia e letteratura in area di lingua tedesca. Si interessa di letteratura tedesca dal tardo Sette- al Novecento, e in particolare delle sue relazioni con la cultura italiana. Nel 2020 ha conseguito un dottorato all’Università di Tor Vergata con una tesi sul mediatore culturale Leone Traverso e la ricezione italiana di Hugo von Hofmannsthal, da cui è tratta la monografia del 2023 Tradurre è come scrivere. Leone Traverso e Hugo von Hofmannsthal (Quodlibet). Ha scritto inoltre, tra le altre cose, della presenza della cultura tedesca nell’opera di Giacomo Leopardi.
Roberto Venuti ha insegnato Letteratura tedesca presso l’università di Siena, dove è stato preside della Facoltà di Lettere. Borsista e visiting professor presso l’Università di Tübingen, la Nationale Forschungs- und Gedenkstätte der Klassischen deutschen Literatur in Weimar (NFG), il Deutsches Literaturarchiv di Marbach/Stuttgart, la Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel. Ha diretto presso la casa editrice Artemide la collana Proteo che dal 1995 ha pubblicato oltre 100 volumi d’argomento germanistico. Ha scritto saggi sull’illuminismo e il classicismo tedesco e curato l’edizione dei Diari e lettere di Goethe dall’Italia (1786-1788) e degli Scritti sull’arte di Goethe. Attualmente sta lavorando a una nuova edizione italiana dei Diari di Franz Kafka per i Meridiani Mondadori.