Ombre sugli esordi della «documenta»: Werner Haftmann in Italia 1936-1945

Gespräch

Il noto storico dell’arte e cofondatore della manifestazione internazionale d’arte contemporanea a Kassel fu coinvolto nel rastrellamento dei partigiani durante l’occupazione tedesca dell’Italia nel 1944

Julia Voss in conversazione con Carlo Gentile e Thomas Gruber

21 settembre alle ore 19

Su prenotazione: prenotazione@casadigoethe.it

W. Haftmann alla guida (4.v.l.) con ufficiali tedeschi e religiosi italiani 1943/4 © Bundesarchiv

 

La tanto discussa quindicesima edizione della documenta offre l’opportunità di ripercorrere la storia della mostra d’arte mondiale inaugurata a Kassel nel 1955.

Il passato nazista, scoperto di recente, dello storico dell’arte Werner Haftmann (1912-1999) solleva nuovi interrogativi sugli inizi della mostra, che esponeva numerose opere classificate negli anni 30 come «arte degenerata» dai Nazionalsocialisti. Tuttavia, Haftmann, che insieme ad Arnold Bode fu il fondatore della documenta, non si è solo unito alle SA nel 1933, ma ha partecipato come soldato al rastrellamento dei partigiani italiani a Firenze nel 1944 ed era presente alle torture a loro inferte. Nel dopoguerra Haftmann fu considerato un molto influente promotore dell’arte contemporanea, fu legato strettamente a vari artisti e intellettuali italiani e il suo passato nazista non fu mai affrontato.

 

Lo storico Carlo Gentile e lo storico dell’arte Thomas Gruber, in conversazione con la curatrice e critica d’arte Julia Voss, discuteranno ciò che Haftmann nascondeva del proprio passato nazista, di quali fossero le sue reti e le sue attività in Italia e di come perseguisse la «politica della memoria» come curatore di mostre d’arte nella Germania occidentale del dopoguerra.

 

Con questo dibattito inizia una serie di nuovi eventi e mostre presso la Casa di Goethe che sottoporranno la presenza di autori, artisti e storici dell’arte tedeschi in Italia del XX secolo ad un esame critico.

Partendo dalla tradizionale nostalgia tedesca per l’Italia, nata con J. W. Goethe, il dibattito getta uno sguardo anche sull’occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale. (1943-1945).

L’evento si terrà in italiano.

 

Julia Voss (*1974) ha conseguito un dottorato in storia dell’arte, lavora nel presidio del Museo Storico Tedesco di Berlino ed è professoressa onoraria all’Università Leuphana di Lüneburg. Prima di passare al mondo accademico, è stata vice capo della sezione cultura della FAZ. È co-curatrice della mostra “documenta. Politica e arte” (2021) al Deutschen Historischen Museum, che esamina criticamente l’influenza della politica sulla mostra internazionale di Kassel. La sua biografia pubblicata nel 2020 su Hilma af Klint (“Die Menschheit in Erstaunen versetzen: Hilma af Klint”) è diventata un bestseller.

 

Carlo Gentile (*1960) è uno storico dell’Istituto di Studi Ebraici Martin Buber dell’Università di Colonia, specializzato nella Shoah in Italia. Dal 1998 è consulente in procedimenti penali per crimini nazisti e di guerra presso tribunali in Germania, Italia e Canada. Incaricato dalla Commissione del Consiglio dei Ministri italiano per la localizzazione della biblioteca della comunità ebraica saccheggiata dai nazionalsocialisti a Roma nel 1943, conduce ricerche in Germania e negli Stati Uniti. Membro della Commissione storica italo-tedesca e autore di numerose pubblicazioni sui crimini di guerra, sulla politica di occupazione nella Seconda Guerra Mondiale e sulla fotografia di guerra.

 

Thomas Gruber ha conseguito un dottorato in storia a Oxford e dopo aver lavorato come assistente di ricerca al Bundestag e come consulente strategico, dal 2017, è borsista post dottorato presso l’Harvard Center for Italian Renaissance Studies di Villa I Tatti a Firenze, fondato da Bernard Berenson. I suoi interessi di ricerca comprendono, tra l’altro, la storia delle idee e dell’emigrazione nel XX secolo. Attualmente sta avviando un progetto di ricerca a Villa I Tatti sul tema “Firenze come luogo di esilio e di scambio tra il 1918 e il 1944”.