“Il cielo azzurro, esatta e chiara luce di Roma” (Raffaele La Capria)
A grande richiesta la Casa di Goethe ripropone dall’8 maggio al 13 settembre 2015 il suo omaggio al cielo di Roma presentando alcuni gioielli della sua collezione.
Al centro della mostra il dipinto Vista da Monte di Giustizia a Villa Montalto Negroni a Roma del 1785 di Johann August Nahl il giovane (1752-1825). Il quadro racconta le grandi trasformazioni della città: il colle raffigurato è stato abbattuto per la costruzione della stazione Termini. Il dipinto, splendido esempio per la rappresentazione della luce romana che ispira da sempre gli artisti di questa città, è una recente donazione della fondazione Ike und Berhold Roland Stiftung.
La luce particolare di Roma illumina anche gli altri cieli e paesaggi esposti. Il museo rappresenta una scelta di opere significative delle sue collezioni, tra cui i grandi cipressi di Peter Birmann, le vedute del Tevere di Jakob Philipp Hackert, il Palatino di Josph Anton Koch e il Tevere con Castel S. Angelo di Franz Kaisermann.
Quasi tutte le opere in mostra sono degli amici o contemporanei di Goethe e variano il tema della pittura del paesaggio reale e del paesaggio ideale. Il disegno del “Tempio di Saturno” è di Johann Georg Schütz, coinquilino di Goethe al Corso. Un altro pezzo forte è il dipinto “Vista di Rocca di Sangallo a Civita Castellana”. Solo recentemente è stato possibile attribuirlo a Jakob Wilhelm Mechau.
Gli olii ed i disegni sono accompagnati da testi che introducono alla paesaggistica intorno al 1800. Con le rispettive biografie la mostra racconta in questo modo il mondo dei paesaggisti tedeschi presenti a Roma attorno all’epoca di Goethe, presentando alcuni dei nomi più significativi di quel periodo.