“Oggi è il mio compleanno, e di primo mattino ricevo un pacchetto da Alberto. Subito mentre l’apro mi cade sotto gli occhi uno dei fiocchi rosso pallido che Lotte aveva sul vestito quando la conobbi e che ripetutamente le avevo chiesto.” Werther 28 agosto 1771*
Come ogni anno il 28 agosto vi invitiamo a festeggiare insieme il compleanno di Johann Wolfgang von Goethe, ma non solo: il suo romanzo epistolare I dolori del giovane Werther nel 2024 compie 250 anni dalla prima pubblicazione, seguita da un successo clamoroso che lo fece diventare un bestseller. E il protagonista Werther compie gli anni proprio lo stesso giorno di Goethe.
Per l’occasione l’attore Massimo Wertmüller interpreterà dei brani selezionati da I dolori del giovane Werther.
Sarà inaugurata inoltre una nuova vetrina dedicata al personaggio di Werther all’interno dell’esposizione permanente del museo.
L’evento si svolgerà in lingua italiana.
Ingresso libero.
Inoltre, sempre in occasione dell’anniversario de I dolori del giovane Werther il 5 e 6 dicembre 2024 si svolgerà presso la Casa di Goethe una conferenza incentrata sulle traduzioni dell’opera. Seguiranno dettagli.
Massimo Wertmüller è un attore e doppiatore italiano, capace di spaziare con disinvoltura, dal teatro al cinema, dalla radio alla televisione e che vanta oltre 30 anni di intensa attività.
Nipote della regista Lina Wertmüller frequenta il mondo cinematografico sin da bambino e se ne innamora. Il suo esordio nel mondo della recitazione avviene in teatro, nel 1976, con Luci di Bohème, presentato alla Biennale di Venezia. Frequenta poi, dal 1978, il Laboratorio di Esercitazioni Sceniche diretto da Gigi Proietti presso il Teatro Brancaccio. Lo stesso anno fonda il gruppo comico La Zavorra con i suoi compagni di corso Rodolfo Laganà, Giorgio Tirabassi, Paola Tiziana Cruciani, Shirin Sabet, Patrizia Loreti, Sandra Collodel e Silvio Vannucci; esordisce al cinema nel film La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia diretto da Lina Wertmüller con cui collabora numerose volte. A partire dagli anni Ottanta decolla la sua carriera cinematografica ed è diretto da registi come Franco Rossetti, Carlo Vanzina, Sergio Corbucci, Ettore Scola, Luigi Magni, Luciano De Crescenzo, Alessandro D’Alatri, Giovanni Veronesi ed è scelto dai suoi giovani colleghi come Edoardo Leo, che lo dirige in Che vuoi che sia nel 2016, e Francesco Mandelli per Appena un minuto nel 2019. Partecipa inoltre a numerose fiction e film tv.
* Citazione da: Johann Wolfgang von Goethe: I dolori del giovane Werther, traduzione di Aldo Busi, Garzanti Editore 1967, p. 51
Emine Sevgi Özdamar è una delle più significative autrici, che ha aperto nuovi orizzonti, temi e ha dato un suono altamente poetico alla lingua e alla letteratura tedesca. Arrivata dalla Turchia nella Berlino divisa dal muro, Özdamar arricchisce da oltre tre decenni la scena letteraria della lingua tedesca con i suoi romanzi, racconti e opere teatrali, tra cui l’opera Ein von Schatten begrenzter Raum (Suhrkamp Verlag 2021), che leggerà alla Casa di Goethe.
Gli insoliti accorgimenti stilistici letterari e i modi di parlare di ispirazione turca caratterizzano i suoi testi multiprospettici, che presentano un ampio panorama tra esperienze personali intime e la storia turco-tedesca, dalla Prima Guerra Mondiale allo spirito di ottimismo degli anni ’60 e ’70 fino ai giorni nostri. Il lavoro di Emine Sevgi Özdamar apre un dialogo intellettuale e poetico tra diverse lingue, culture e visioni del mondo.
Emine Sevgi Özdamar è cresciuta a Istanbul, dove ha frequentato la scuola di teatro. A metà degli anni Settanta si è recata a Berlino e Parigi e ha lavorato con i registi Benno Besson, Matthias Langhoff e Claus Peymann. Ha interpretato numerosi ruoli cinematografici e dal 1982 scrive opere teatrali, romanzi e racconti. Özdamar è membro della Deutsche Akademie für Sprache und Dichtung (Accademia tedesca per la lingua e la poesia) dal 2007 e membro della Akademie der Künste Berlin (Accademia delle Arti di Berlino) dal 2014. Vive in Germania, Turchia e Francia.
A partire dal 1991 ha ricevuto numerosi premi letterari, tra cui il premio Ingeborg Bachmann per parti dell’opera Das Leben ist eine Karawanserei – hat zwei Türen – aus einer kam ich rein aus der anderen ging ich raus, pubblicato nel 1992. Nel 1998 uscì il suo secondo romanzo Die Brücke vom Goldenen Horn. Nel 2022, con il romanzo Ein von Schatten begrenzter Raum ha vinto il Premio letterario di Düsseldorf, il Premio Schiller e il Premio Georg Büchner.
Sandra Paoli si è laureata in Culture e letterature comparate presso l’Università Roma Tre, ed è stata visiting scholar presso l’Università del Michigan. La sua ricerca è focalizzata sullo studio comparato di letteratura e cinema delle diaspore. Temi sui quali ha pubblicato, tra l’altro, “L’Occidente transculturale al femminile” (Mimesis, 2018). Ha collaborato con il manifesto, MF-Milano Finanza, Il Sole 24 Ore (dorso Nordest), Corriere del Veneto. Per ytali è responsabile della sezione “Un certo sguardo” e ha curato il volume collettaneo “Caleidoscopio tedesco”. É stata docente all’università di Padova e attualmente lo è all’Università di Udine e all’Università Roma Tre, oltre a essere insegnante di Tedesco al Liceo Canova di Treviso.
L’evento si svolgerà in lingua tedesca con traduzione simultanea in lingua italiana.
LA SPERANZA – che non vogliamo
Dafne Graziano e Olga Martynova dialogano attraverso i loro testi lirici e leggono nuove poesie che spaziano dalle domande essenziali della vita, alla speranza e alla morte, da un lago in Svezia alla morte di Tolstoj e Pasolini. Le poesie saranno lette dalle autrici in lingua originale mentre il testo di accompagnamento in italiano e/o tedesco sarà proiettato alle loro spalle. La particolarità di questa lettura è che le due autrici si sono occupate loro stesse della traduzione della maggior parte dei rispettivi testi. Inoltre, nella discussione si affronterà il tema complesso della traduzione nella poesia.
Lettura in tedesco e italiano. La discussione che seguirà alla lettura sarà moderata da Gregor H. Lersch e tradotta simultaneamente.
Solo su prenotazione: prenotazioni@casadigoethe.it
Dafne Graziano (*1992) vive a Roma dal 2003 e laureata in Lingue Moderne è autrice e traduttrice in italiano. Nel 2022 ha vinto il premio esordiente del Premio italo-tedesco per la traduzione, grazie al suo lavoro su un racconto di Eva Menasse. I suoi racconti e poesie sono apparsi in varie raccolte.
Olga Martynova (*1962), vive a Francoforte sul Meno ed è vincitrice del Premio Roma Villa Massimo 2022/23. È cresciuta a Leningrado, dove ha co-fondato il gruppo di poesia Kamera Chranenia. Nel 1991 si è trasferita in Germania e dal 1999 scrive testi letterari non solo in russo ma anche in tedesco. Le sue pubblicazioni più recenti sono Der Engelherd, romanzo (2016), Über die Dummheit der Stunde, saggio (2018). Ha ricevuto, tra gli altri, il premio Ingeborg Bachmann (2012) e il premio letterario di Berlino (2015).
L’evento è una collaborazione tra il Museo Casa di Goethe e l’Accademia Tedesca di Roma Villa Massimo.