Claudia Kayser-Kadereit: Guida musicale di Roma

 

Roma non offre solo aspetti unici in termini di storia, religione e storia dell’arte, ma c’è anche un ricco passato e presente musicale da scoprire nella “Città Eterna”. Claudia Kayser-Kadereit presenta circa 180 luoghi legati alla musica e ne consiglia la visita in dodici tour attraverso il centro della città. La loro densità e le loro intersezioni consentono percorsi personalizzati, sempre accompagnati da mappe informative e consigli di ascolto tramite codici QR che possono essere comodamente attivati sul posto.

In questo modo, una prima o una ripetuta visita a Roma si arricchisce di esperienze sconosciute e inaspettate e riporta alla luce sfaccettature musicali in parte dimenticate nella varietà culturale della città.

Il 22 marzo alle 11.00 si svolgerà una passeggiata musicale nei luoghi selezionati dalla guida turistica. Il punto di partenza è la Casa di Goethe.

Claudia Kayser-Kadereit (*1962), assistente di ricerca e artistica presso l’Istituto di Musicologia ed Educazione Musicale dell’Università di Osnabrück e volontaria nell’ambito dell’educazione musicale degli adulti, ha portato avanti questo progetto ogni volta che si è recata a Roma e accompagnando diversi gruppi turistici in tour musicologici della città. Parte della ricerca per la sua guida turistica musicale è stata effettuata durante la sua borsa di studio presso la Casa di Goethe nel 2015.

L’autrice Francesca Melandri presenta il suo libro Piedi freddi in dialogo con lo scrittore Thomas Brussig, attuale borsista dell’Accademia tedesca Roma Villa Massimo

Francesca Melandri intreccia magistralmente i destini umani con la grande storia dell’Europa. Andrei Kurkov

Cosa significa la guerra? E cosa succede se si combatte dalla parte sbagliata? Francesca Melandri racconta la storia di suo padre e dà voce al silenzio di un’intera generazione. Una ricerca profondamente personale di indizi: un libro indispensabile per capire il nostro presente.

Un ospedale militare a Venezia. Disinfettante, sudore febbrile, puzza insopportabile di cancrena. Il figlio giace nel letto più lontano, addormentato. La madre solleva la coperta in fondo. Due gambe, due piedi. Uno, due, tre, conta le dita dei piedi, fino alla decima. Rimette a posto la coperta con cura: finalmente può svenire.

Nell’inverno 1942/43, i soldati italiani fuggono dall’Armata Rossa con scarpe con suole di cartone, decine di migliaia muoiono assiderati. La “ritirata di Russia” è impressa come un trauma nella memoria collettiva italiana, anche nella famiglia di Francesca Melandri. Suo padre è sopravvissuto.

Ma è solo quando le immagini e i luoghi della guerra in Ucraina diventano onnipresenti all’inizio del 2022 che Francesca Melandri si rende conto che è soprattutto in Ucraina che si trovava suo padre. Cosa ha vissuto realmente lì, perché era lì?

“Piedi freddi” di Francesca Melandri è un dialogo commovente con una persona cara: un libro senza sconti su ciò che la guerra fa ai corpi e alle menti, ieri e oggi, sulla narrazione come arte della sopravvivenza – e sulla nostra responsabilità storica di fronte all’attacco all’Ucraina.

La presentazione si svolge in lingua italiana e tedesca.

 

Francesca Melandri © Francesca Mantovani / Gallimard

Francesca Melandri, nata a Roma nel 1964, è una delle autrici italiane più apprezzate del nostro tempo. Si è fatta conoscere in Italia come autrice di sceneggiature per il cinema e la televisione. Con il suo primo romanzo Eva dorme, si è fatta conoscere anche da un vasto pubblico di lettori di lingua tedesca. Il suo secondo romanzo Più alto del mare (Premio Selezione Campiello) è stato salutato come un capolavoro dalla critica italiana. Il suo terzo romanzo Sangue giusto (2017), Premio Sila ’49 e selezionato al Premio Strega, è stato nominato dallo “SPIEGEL” romanzo internazionale dell’anno e è stato oggetto di numerose ristampe. Francesca Melandri collabora con il “Guardian” e altre testate europee. I suoi libri sono tradotti in molte lingue.

Thomas Brussig, nato a Berlino nel 1964, ha esordito nel 1995 con il romanzo Helden wie wir. A questo sono seguiti Am kürzeren Ende der Sonnenallee (1999), Wie es leuchtet (2004) e il musical Hinterm Horizont (2011). Le sue opere sono state tradotte in 30 lingue. I suoi romanzi più recenti sono Das gibts in keinem Russenfilm (2015), Beste Absichten (2017), Die Verwandelten (2020), Mats Hummels auf Paarship (2023) e Meine Apokalypsen (2023). Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti. Nel 2024/25 è vincitore del Premio Roma dell’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo e nel 2021 ha avuto una borsa di studio alla Casa di Goethe Roma. È membro di varie giurie e tra i fondatori del “Gruppe 05” di Lubecca. Nel semestre estivo del 2012 è stato titolare della cattedra di poetica presso l’Università di Coblenza-Landau. Thomas Brussig è stato il promotore della squadra nazionale tedesca di calcio per scrittori nel 2005.

In collaborazione con l’Accademia tedesca Roma Villa Massimo

«Un romanzo come nessun altro». Amitav Gosh

“Un viaggio meraviglioso nei nostri modi di vedere le cose. Tutto ciò che la luce tocca riunisce persone e luoghi che a prima vista sembrano lontani l’uno dall’altro nel tempo e nello spazio. Eppure, come scopriamo, tutto è risonanza, tutto è in connessione”. The New Yorker

La scrittrice indiana Janice Pariat presenta il suo pluripremiato romanzo Tutto ciò che la luce tocca, in cui lo stesso Johann Wolfgang von Goethe è uno dei protagonisti. Il suo viaggio in Italia e soprattutto i suoi studi botanici sono al centro di uno degli episodi della narrazione.

Shai è una giovane donna indiana disillusa e stanca, ma decisa a ritrovarsi. Un viaggio per salutare la sua vecchia tata le farà scoprire radici indigene che le parlano di futuro più di quanto non facesse la grande città. Evelyn è una studentessa dell’Inghilterra edoardiana che osa interessarsi di botanica e salpare alla volta dell’India non per cercare un marito, ma una pianta da studiare. E poi c’è Goethe, lo scrittore, che durante il suo viaggio in Italia trova un’ispirazione decisiva e illuminante. Tre storie, tre epoche, tre luoghi diversi. Tre personaggi che, a un certo punto della loro vita, si ritrovano a cercare una pianta nota come Diengiei, che grazie a un’auto-metamorfosi costante sembrerebbe contenere in sé le caratteristiche di qualunque altra pianta al mondo. Viaggi diversi, ma uniti dall’ascolto di una natura senza tempo, in cui tutto risuona, tutto è connesso: l’urgenza delle emozioni, la necessità della riflessione, la sete di avventura e di giustizia. Che il Diengiei sia reale o leggendario alla fine non conta, nella ricerca trovano qualcosa di veramente prezioso: un sentiero da percorrere che dà serenità e appagamento alle loro vite. Un libro in cui immergersi, un romanzo audace e con una sorprendente potenza evocativa, da una delle voci più apprezzate della narrativa e della poesia indiana contemporanea.

Janice Pariat @ Janice Pariat

 

Janice Pariat è autrice di Boats on Land: A Collection of Short Stories e dei romanzi Seahorse e The Nine Chambered-Heart, che sono stati bestseller in India e tradotti in dieci lingue, tra cui italiano, spagnolo, francese e tedesco. Ha vinto il “Sahitya Akademi’s Young Writer Award” e il “Crossword Book Award for Fiction” nel 2013.

Il suo romanzo Everything the Light Touches è stato pubblicato da HarperCollins India, Borough Press UK e HarperVia USA nell’ottobre 2022. È stato inserito nella lista dei migliori libri del 2022 del New Yorker e ha vinto l'”Auther Award for Best Fiction”, il “Sushila Devi Award” e l'”Atta Galatta Bangalore Literature Festival Book Prize”. Il romanzo è stato pubblicato in italiano sotto il titolo Tutto ciò che la luce tocca da Salani Editore.

Nel 2014 Janice Pariat è stata “Charles Wallace Creative Writing Fellow” presso l’Università del Kent, Regno Unito, e nel 2019 è stata “Writer in Residence” presso la TOJI Residency in Corea del Sud. Nell’autunno del 2024, Janice sarà residente presso il Centro della Fondazione Rockefeller a Bellagio, in Italia. Attualmente insegna scrittura creativa e storia dell’arte all’Università Ashoka e vive tra Shillong e Nuova Delhi con un gatto dai molti nomi.

L’autore in conversazione con Valentina Di Rosa, curatrice dell’antologia

Omaggio a una delle voci liriche più illustri della scena contemporanea, questa antologia propone un itinerario attraverso la produzione di Durs Grünbein lungo l’arco di oltre un trentennio.

Lucido erede dei traumi e delle fallite utopie del Novecento, Grünbein coltiva un dialogo serrato con la Natura e con la Storia, con la scienza e con la filosofia, derivandone le premesse per uno sguardo disincantato sul mondo – che siano le ombre del passato tedesco, il precario presente dell’Europa del XXI secolo o le mutazioni antropologiche in atto su scala mondiale.

In ognuno di questi casi, la sua lucidità non fa sconti ed è il sarcasmo, nel senso etimologico dello scarnificare, a imporsi come nta distintiva dello stile: «Sotto la scrittura è all’opera il nervo».

Poeta e intellettuale fra i più noti e apprezzati nell’attuale panorama della letteratura europea, Durs Grünbein (Dresda 1962) ha esordito, un anno prima della caduta del Muro di Berlino, con la raccolta di versi Grauzone morgens, (1988), che gli è valsa di lì a poco la prestigiosa consacrazione del Premio Büchner (1995). Grünbein è autore di saggi e prose narrative. Numerosissimi i riconoscimenti tributati sin qui alla sua opera, fra cui spiccano il Premio Nietzsche (2004), il Premio Pasolini (2006), il Premio Transströmer (2012), il Premio Herbert Zbigniew (2020) nonché, ultimi in ordine di tempo, la Laurea honoris causa in Scienze Filosofiche (Università di Milano, 2022) e il Premio CetonaVerde Poesia (2023). Grünbein vive fra Berlino e Roma, dove è stato fra l’altro borsista dell’Accademia Tedesca di Villa Massimo (2009).

Valentina Di Rosa è Professore Ordinario di Letteratura tedesca e Traduzione Letteraria presso l’Università di Napoli L’Orientale. È autrice di numerosi saggi e volumi. Con Jan Röhnert ha curato di recente Im Hier und Jetzt. Konstellationen der Gegenwart in der deutschsprachigen Literatur seit 2000 (Böhlau Verlag, 2019). Attualmente è in corso di stampa Oltre il Novecento. Trasformazioni dell’immaginario nella letteratura contemporanea di lingua tedesca (Edizioni Mimesis 2023). Ha tradotto un ampio repertorio di testi (poesia, prosa, teatro) di autori contemporanei, fra cui Lukas Bärfuß, Heiner Müller, Raoul Schrott, Lutz Seiler.

Foto Heloise Faure

Foto Heloise Faure

Su prenotazione: prenotazioni@casadigoethe.it

 

Golo Maurer in conversazione con l’autore

Cosa sappiamo di August von Goethe? Si sa che aveva problemi di alcolismo; si dice che la sua morte precoce sia dovuta a questo. Come figlio del famoso padre, egli – privo di talento artistico e letterario – fece poco onore al suo nome e fu, per così dire, la pecora nera della famiglia.

Se invece si descrive la sua vita dal suo punto di vista, viene alla luce una persona finora sconosciuta. Dopo l’infanzia e la giovinezza a Weimar, studiò legge ed entrò nell’amministrazione ducale, dove fece presto carriera e fu nominato Consigliere di Camera all’età di 34 anni. Come Kammerjunker e poi Kammerherr, apparteneva alla corte. Sposò una donna di antica nobiltà, ebbe tre figli e fu un membro rispettato della società di Weimar.

Ma questa fu solo una metà della sua vita. Dopo la morte della madre, dovette assumerne il ruolo, assicurare il benessere fisico del padre e sollevarlo da obblighi gravosi. Era il factotum e veniva utilizzato da Goethe come assistente nei compiti ufficiali e negli affari privati quando necessario.

La storia della sua vita si espande in un panorama storico dell’epoca e allo stesso tempo fornisce una visione intima della vita al Frauenplan, della realtà della vita di corte e delle condizioni nella Weimar classica. A tal fine, sono stati portati alla luce materiali d’archivio finora sconosciuti e sono stati valutati i giudizi dei suoi contemporanei, rivelando che nella vita di August accaddero molte cose diverse da quelle comunemente ritenute. Emerge anche in che misura l’ombra paterna abbia pesato sulla sua vita e abbia posto stretti limiti al suo sviluppo personale. Non fu mai in grado di sfuggire a questa pressione e in questo risiede la tragedia della sua vita.

Stephan Oswald, nato nel 1950, ha studiato lingua e letteratura tedesca e filosofia a Münster, è stato docente di lingua tedesca presso le università di Firenze, Napoli, Venezia e Bologna dal 1977 al 1990, vicedirettore dell’Istituto di cultura italo-tedesco di Bologna dal 1990 al 1998 e professore di lingua e letteratura tedesca presso l’Università di Parma dal 2003 al 2016. I suoi principali interessi di ricerca: Storia dell’immagine tedesca dell’Italia e delle relazioni culturali tra i due Paesi e l’opera di Johann Wolfgang von Goethe.

Golo Maurer dirige la biblioteca dell’Istituto Max Planck per la Storia dell’Arte, Bibliotheca Hertziana, a Roma dal 2015. In precedenza ha insegnato storia dell’arte presso le università di Heidelberg, Vienna e Bochum. Il suo libro Heimreisen. Goethe, Italien und die Suche der Deutschen nach sich selbst è stato pubblicato da Rowohlt-Verlag nel 2021.

Su prenotazione: prenotazioni@casadigoethe.it

 

PRESENTAZIONE DEL LIBRO E CONCERTO

Evento in lingua italiana

Ora i posti sono purtroppo tutti esauriti. 

Musiche di Willem de Fesch, Domenico Cimarosa, Ferdinando Paër, Ludwig van Beethoven, Johann Nepomuk Hummel, Felix Mendelssohn, Johann Sebastian Bach

Interpreti: Arabella Kramer, soprano – Fabio Aureli, tenore – Stephen Kramer, pianoforte

Il libro ripercorre la vita di Goethe attraverso tutte le sue esperienze che abbiano un collegamento con la musica: dal primo ascolto in casa nel 1753 all’età di quattro anni fino all’ultima conversazione con Eckermann l’11 marzo 1832. In questi quasi ottant’anni, Goethe ha vissuto le più diverse esperienze musicali, gestito il teatro di Weimar per 26 anni, incontrando, e a volte frequentando, alcuni tra i principali musicisti, compositori e cantanti di quel periodo, tra i quali Beethoven, Mendelssohn, Carl Maria von Weber, Spontini, Angelica Catalani, Henriette Sontag, ecc. Pur non avendo mai espressamente scritto alcun testo sulla musica, quest’arte è presente in tutta la sua opera: principalmente nelle lettere, ma anche in racconti di viaggio, poesie, romanzi, saggi, massime ed altro. A ciò si aggiungono le testimonianze dei suoi contemporanei che condivisero con lui le esperienze musicali.

Nel corso di questa presentazione vi proporremo l’esecuzione dal vivo di alcune composizioni vocali e pianistiche da lui ascoltate e commentate.

Giovanni Insom (Roma, 1959), laureato in germanistica e musicologia, dal 1988 ha lavorato alla catalogazione informatizzata di manoscritti e edizioni musicali. Nel 1992 ha pubblicato una raccolta di scritti di Goethe sulla musica. Nel 2005 ha curato la pubblicazione del catalogo del Fondo Musicale dell’Archivio dell’Abbazia di Montecassino e di quello del Fondo musicale della biblioteca Diocesana “S. Domenico” di Ortona. Anche se dal 2006 vive e lavora in Francia come quadro dirigente di un’azienda del settore nautico, ha continuato ad occuparsi dell’argomento Goethe e la musica di cui questo libro è il risultato.

© Arabella Kramer

Arabella Kramer è nata a Roma, è diplomata con il massimo dei voti e la lode presso il I.S.S.M G. Briccialdi di Terni con il Mezzosoprano Ambra Vespasiani. Ha iniziato a cantare a 6 anni nel coro dell’Accademia Filarmonica Romana con Monsignor Pablo Colino, con cui ha cantato in numerosi concerti in luoghi prestigiosi quali il Vaticano, la Sala Paolina del Quirinale, l’Auditorium Parco della Musica e la Basilica di San Vitale. Inizia lo studio del canto lirico a 19 anni con la madre, il soprano Ilaria Galgani con cui studia tuttora. Nel 2014 debutta il ruolo di  Amahl nell’opera “Amahl e gli ospiti notturni” di Giancarlo Menotti al Teatro delle Scuderie Corsini di Roma. Sempre nel 2014 partecipa come corista alla produzione de “I Pagliacci” all’interno del progetto “Magia dell’Opera” di Cecilia Gobbi cantando al Teatro Brancaccio di Roma e al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti. L’anno successivo partecipa alla produzione di “Carmen” ancora nell’ambito del progetto “Magia dell’Opera”. Sempre nel 2015 debutta il ruolo di Giannetta ne “L’Elisir d’Amore” sotto la direzione del Maestro Stephen Kramer, ruolo che interpreterà altre due volte nel 2016 al Teatro Serpente Aureo di Offida (Marche) e al Teatro
Alaleona di Montegiorgio sotto la direzione del Maestro Marco Gatti. Nel 2017 debutta il ruolo della Prima Dama nel “Flauto Magico” al Teatro Sociale di Amelia e al Teatro “Il Rivellino” di Tuscania nell’ambito del progetto “Operaextravaganza” sotto la direzione di Luigi De Filippi. Nell’estate del 2017 debutta il ruolo di Papagena sempre nel “Flauto Magico” nell’ambito della stagione estiva dell’Anfiteatro Romano di Ferento sotto la direzione di Luigi De Filippi per il progetto di “Operaextravaganza”. A settembre 2017 debutta il ruolo di Annina nel “La Traviata” al Teatro Serpente Aureo di Offida e al Teatro Alaleona di Montegiorgio sotto la direzione di Marco Gatti e la regia di Stefano Piacenti. Nel 2018 debutta a Terni il ruolo di Belinda nel “Didone e Enea” di H. Purcell e nell’estate del 2018 debutta il ruolo di Adele ne “Il Pipistrello” al Teatro “Il Giardino Segreto” (Vetralla) e all’Anfiteatro Romano di Ferento sotto la direzione di Luigi De Filippi. Nell’estate 2018 debutta il ruolo di Barbarina nelle “Nozze di Figaro” presso il Teatro delle Scuderie Corsini e sempre nell’estate 2018 debutta il ruolo di Madamoiselle Silberklang ne “L’Impresario” di Mozart nell’ambito della stagione estiva del ROLF (Ripatransone Opera Festival) diretta dal Maestro Stephen Kramer.
Nell’ambito della stagione estiva di Offida debutta il ruolo di Maria in “West Side Story” sempre diretta dal Maestro Stephen Kramer e partecipa anche alla produzione di “Suor Angelica” nel ruolo della Prima Conversa e della Seconda Cercatrice. A maggio del 2019 partecipa alla performance contemporanea “Duval” al Teatro Arciliuto di Roma. Nel luglio 2019 è Berta ne “Il Barbiere di Siviglia” diretta dal Maestro Luigi De Filippi e Serpina ne “La Serva Padrona” con il baritono Dario Ciotoli, nell’ambito della stagione 2019 “Immersioni Sonore” di Latina. Nell’agosto 2019 è Diana nell'”Orfeo agli inferi” di J. Offenbach nell’ambito del ROLF e interpreta nuovamente Serpina ne “La Serva Padrona”. A settembre del 2019 viene selezionata per partecipare a uno stage al Teatro Del Giglio di Lucca sull’opera “Napoli Milionaria” di Nino Rota con il maestro Jonathan Brandani e il regista Fabio Sparvoli e studia il ruolo di Maria Rosaria. Nell’ottobre del 2019 partecipa alla masterclass con Giovanna Lomazzi, vicepresidente del Teatro Sociale di Como e dell’ AsLiCo. A novembre 2019 registra l’aria di Musetta per il programma “Buona la prima” con Radio Vaticana, andato in onda il 20 novembre 2019. Ad agosto 2020 è Euridice nell’operetta “Orfeo agli inferi” di J. Offenbach al teatro Serpente Aureo di Offida nell’ambito del Festival dell’opera di Offida. Nel 2021 è semifinalista del Concorso di Musica Sacra 2021. Nel 2021 vince il secondo premio nel concorso “Domenico Cimarosa città di Aversa 2021” e nel 2022 debutta a Roma il ruolo di Lucy ne “Il telefono” di Giancarlo Menotti.

 

© Fabio Aureli

Fabio Aureli, tenore, inizia lo studio del canto lirico a 17 anni con il Soprano Ilaria Galgani, con cui svolge il corso preaccademico e consegue nel 2021 il diploma accademico di II livello presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giulio Briccialdi” di Terni con il Mezzosoprano Ambra Vespasiani. Nel 2014 debutta nel ruolo di Caspar nell’opera “Amahl e gli Ospiti Notturni” di Giancarlo Menotti al Teatro delle Scuderie Corsini di Roma. Sempre nel 2014 partecipa come artista del coro alla produzione de “I Pagliacci” per il progetto Magia dell’Opera di Cecilia Gobbi cantando al Teatro Brancaccio di Roma e al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti. Nel 2015 partecipa alla produzione di “Carmen” sempre di Magia dell’Opera, diretto entrambe le volte dal Maestro Stephen Kramer. Nel 2016 partecipa alla produzione de “La Cenerentola” di Magia dell’Opera diretto da Stephen Kramer con la regia di Cesare Scarton. Nel 2017 debutta il ruolo di Matteo Borsa nel “Rigoletto” diretto dai Maestri Massimo Testa e Leonardo Quadrini a Maratea, e all’Arena del Mare di Salerno. Sempre nel 2017 debutta il ruolo di Gastone ne “La Traviata” al Teatro Serpente Aureo di Offida e al teatro Alaleona di Montegiorgio (FM) sotto la direzione del Maestro Marco Gatti e la regia di Stefano Piacenti. Nel 2018 debutta il ruolo del Messaggero dell'”Aida” con il Mezzosoprano Caterina Novak e il Maestro Davide Clementi.
Nell’estate 2018 debutta il ruolo del Dottor Blind ne “Il Pipistrello” di J. Strauss Jr per il progetto Operaextravaganza al Teatro “Il Giardino Segreto” di Vetralla e all’Anfiteatro Romano di Ferento nell’ambito della stagione estiva dell’Anfiteatro diretto dal Maestro Luigi De Filippi. Sempre nell’estate 2018 debutta il ruolo di Monsieur Vogelsang dell’Impresario di Mozart diretto dal Maestro Stephen Kramer per la stagione estiva del ROLF (Ripatransone Opera Leonis Festival). Nella medesima Stagione 2018 è nuovamente Gastone ne “La Traviata” diretto dal Maestro Leonardo Quadrini. In qualità di corista ha partecipato a numerosi concerti e produzioni importanti in luoghicome l’Auditorium Parco della Musica e il Teatro Mancinelli di Orvieto nell’ambito del progettoSpazio Musica” di Gabriella Ravazzi, diretto dal Maestro Maurizio Arena. Nel 2019 debutta il ruolo di Orfeo nell’operetta “Orfeo agli inferi” di J. Offenbach con il R.O.L.F., ruolo che eseguirà nuovamente l’anno successivo presso il teatro Serpente Aureo di Offida nell’ambito del festival dell’opera di Offida sotto la direzione del Maestro Stephen Kramer. Sempre nel 2019 debutta il ruolo di Spoletta nella “Tosca” di Giacomo al teatro Serpente Aureo di Offida diretto dal Maestro Marco Gatti. Nel 2020 debutta a Vetralla il ruolo di Camillo de Rossignol nell’operetta “La Vedova Allegra” nell’ambito del progetto Operaextravaganza diretto dal Maestro Luigi De Filippi. Sempre nel 2020 partecipa come artista del coro al progetto “La Bohème in streaming” di Magia dell’opera con la regia di Alfonso Antoniozzi. Dal 2019 è artista del coro presso il Coro del Vicariato Vaticano Basilica di San Pietro diretto dal Maestro Temistocle Capone. Nel ottobre del 2021 è finalista nel concorso “Luciano Neroni” a Ripatransone (AP). Nel settembre del 2022 debutta il ruolo di Goro nell’opera Madama Butterfly presso il teatro Serpente Aureo di Offida, con la regia del Maestro Christian Catena la direzione del Maestro Marco Gatt
i.

 

Stephen Laurence Kramer, direttore d’orchestra e pianista, è nato a Cambridge, Massachusetts, USA. Ha studiato pianoforte, composizione, viola e direzione d’orchestra alla Hochschule für Musik und Darstellende Kunst a Vienna. Si è poi perfezionato in direzione d’orchestra con Hans Swarowsky a Vienna, Felix Prohaska a Hannover, Charles Bruck a Parigi e con Rafael Kubelik a Monaco di Baviera. Ha cominciato la sua carriera come maestro sostituto al Niedersächsisches Staatstheater di Hannover, al Teatro del Liceu di Barcellona, e alla Bayerische Staatsoper, dov’è stato chiamato da Wolfgang Sawallisch come suo assistente per la produzione del centenario del “Crepuscolo degli Dei” di Wagner. In seguito ha lavorato come direttore stabile nei teatri di Salisburgo e Linz, e come ospite ai teatri di Colonia e di Innsbruck. Successivamente è stato mandato da Wolfgang Wagner al Festival dei Due Mondi per la preparazione della produzione “Parsifal” di Gian Carlo Menotti. In seguito ha diretto la Greenville, South Carolina Symphony Orchestra, L’Orchestra Romana Internazionale, e l’Opera di Rockford, Illinois. Nel 1994 è stato invitato dal Coro di Stato di Seul per dirigere il “Requiem Tedesco” di Brahms con la Filarmonica di Seul (prima esecuzione in Corea), per poi tornare altre 33 volte, per dirigere, con gli stessi complessi, lo “Stabat Mater” di Dvořák e una serie di concerti per la televisione, per accompagnare numerosi recital, e per tener dei Master Class per direttori, cantanti e pianisti. Parallelamente ha svolto un’intensa attività come concertista anche in Europa, collaborando con artisti di fama internazionale come Margaret Price, Piero Cappuccilli, Marni Nixon, Chris Merritt, Gail Gilmore, Vadim Brodsky, Rodolfo Bonucci e Rocco Filippini. Inoltre ha una vasta esperienza come docente, e ha insegnato direzione d’orchestra e di coro, pianoforte e musica da camera, Lied e opera nei conservatori di Hannover, Graz, Boston, Rostock, nelle accademie di musica AIDM, ARAM, AIDA, ARENA, Accademia di Roma, al Conservatorio Richard Strauss di Monaco e al Mozarteum di Salisburgo. Nel 2005 è stato nominato professore ospite presso il Conservatorio di Shenyang, Cina. Nel 2008 e nel 2012 è stato invitato a dirigere la Gwangju Philharmonic Orchestra e la MBC Chamber Orchestra Gwangju, Corea. Dal 2012 al 2017 era il direttore musicale del progetto “Magia dell’Opera” di Cecilia Gobbi e dal 2014 il direttore musicale del International Opera Studio. Nel 2017 è stato invitato a Mosca da New Opera World a preparare e dirigere “Le Nozze di Figaro”. Dal 2017 è docente di opera e musica da camera vocale al Conservatorio G. Briccialdi di Terni.